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Il Giampiero Boniperti calciatore di Mario Pennacchia è il protagonista di un vero e proprio romanzo di formazione: è il ragazzino di Barengo patito di calcio, lo studente di agraria dai Salesiani di Arona e Novara che spopola nei tornei amatoriali prima di esordire nella Juventus a meno di diciannove anni; è il nemico per la pelle degli amati e sempre rimpianti campionissimi del Grande Torino, specie i suoi contubernali (Bacigalupo, Martelli, Rigamonti) nelle trattorie da scapoli di via Nizza; è il solo italiano chiamato a disputare nel "Resto d'Europa" la partita contro i maestri inglesi, quando segna due gol in assolo nella nebbia di Wembley; è infine il centravanti della Juventus 1950, con il tempo riciclatosi mezzala di regia fra il gigante gallese John Charles e l'ineffabile scugnizzo Enrique Omar Sivori. Uscite nel 1966 a puntate sul Corriere dello Sport e riunite solamente oggi in volume grazie al lavoro di ricerca di Marco De Polignol, le pagine ordiscono il bilancio di tutta la carriera da calciatore. "Il calcio è una cosa meravigliosa" è un omaggio ai coscritti Boniperti e Pennacchia, venuti a mancare nell'arco di pochi mesi del 2021.